Ottobre 2020: un mese come tanti, o forse no... Mi chiedo spesso chi sarei potuta essere se fossi stata libera. Oggi mi trovo a passare il tempo nell’attesa che il tempo passi. Osservo spesso con occhi spenti e poco curiosi. In questi mesi la fotografia mi ha fatto uscire dal mio quotidiano, restandoci però saldamente ingessata dentro. Ho guardato con la mia mente, non con gli occhi. Mi sono rifugiata nel buio insieme alla mia fidata compagna Yuki. Lo abbiamo calpestato, attraversato, amato… ce lo siamo cucito addosso e lui, come un abbraccio tanto atteso, ci ha consolate, aiutate e spesso ci ha sussurrato... Il buio mi ha dato sollievo, anche da me stessa. Ho iniziato raccontando questi strani giorni e mi sono ritrovata a raccontare la mia storia. Quella di molti inverni e di molte estati. La storia dell’attesa che il tempo mi passi addosso senza lasciare troppi graffi. La storia di un buio che mi ha sempre protetto. Spero lo faccia anche questa volta.

Un giorno decisi di partire, non lo facevo da tanto tempo. Non cercavo niente, ma partivo sapendo che avrei sicuramente trovato qualcosa. Trovai luoghi, luci e stati d'animo a farmi compagnia. C'è una tale poesia nella solitudine...